Testamento Biologico – L’intervento di Marco Gentili

Relazione introduttiva sulla petizione popolare sul Testamento biologico letta in Consiglio comunale di Trieste dal primo firmatario Marco Gentili (Radicali), in occasione della discussione svolta sull’argomento il 15 giugno 2009.

Signor Presidente e Signori Consiglieri,

voglio dare atto al Presidente del Consiglio comunale di Trieste ed alla conferenza dei capigruppo, della sensibilità dimostrata questa volta nei nostri confronti, per aver iscritto al primo punto dell’ordine del giorno le 2 petizioni popolari (sul testamento biologico e sull’anagrafe pubblica degli eletti) e per averci dato la parola per la loro illustrazione.

La cosa non era scontata, anche se avevo notato che questo era previsto dal regolamento (del Consiglio comunale). Non era scontata questa decisione perché le scorse due volte, e cioè l’11 maggio ed il 18 maggio, eravamo venuti invano ad assistere alla discussione sulle due petizioni calendarizzate ma purtroppo dopo diverse ore di paziente attesa (anche perché erano iscritte molto avanti nell’ordine del giorno) tutte e due le volte il dibattito è stato rinviato con motivazioni pretestuose.

Oggi per fortuna non sarà così e quindi è doveroso da parte nostra questo ringraziamento come è stato doveroso denunciare il Presidente del Consiglio comunale, l’avv. Pacor, davanti al Prefetto, al Difensore civico ed al Segretario generale del Comune per il mancato rispetto dei tempi di discussione delle petizioni.

Le due proposte popolari infatti, che erano state presentate il 6 marzo di quest’anno, dovevano essere discusse entro un mese, così come stabilisce il combinato disposto degli articoli 69 e 73 del regolamento del Consiglio comunale di Trieste e l’art. 10 dello Statuto.

Comunque oggi c’è questo dibattito, come si dice “meglio tardi che mai” ed anche perchè a Udine ed a Gorizia, dove abbiamo presentato analoghe proposte, e dove abbiamo giunte di opposto colore politico, si sta facendo di tutto per impedire queste discussioni nonostante che i rispettivi regolamenti stabiliscano la calendarizzazione.

Ma veniamo alla proposta:

si chiede che il Comune di Trieste istituisca un Registro per raccogliere le dichiarazioni di Testamento biologico , tutelando la liceità degli atti di disposizione del corpo e dell’integrità personale, la tutela della privacy e il rispetto del principio di autodeterminazione in una materia che tocca profondamente la libertà e il destino della persona.

Una proposta semplice che si ispira ai principi della Costituzione e precisamente agli articoli:

32 – che definisce la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e stabilisce che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge, la quale comunque non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana;

13 – che dichiara che la libertà personale è inviolabile, non è ammessa alcuna forma di restrizione ed è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone;

3 – che stabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche e condizioni personali e sociali.

L’istituzione presso il Comune di Trieste di questo Registro può contribuire all’approvazione dell’apposita necessaria normativa sul Testamento Biologico che tuteli l’inalienabile diritto del malato a decidere come morire.

Il dispositivo, come vedete, da ampia libertà all’amministrazione su come realizzarlo, per cui vedremo di seguito alcuni esempi.

A Pisa, qualche settimana fa e stata approvata un delibera su questo argomento. Leggo dal dispositivo:

Il registro è un archivio, che verrà custodito negli uffici di ……………, in cui sarà possibile, in attesa di una legge nazionale che disciplini la materia, raccogliere le dichiarazioni di volontà dei cittadini sul trattamento sanitario da accettare o meno in caso d’incapacità d’intendere e di volere per la sopravvenuta malattia.

Gli interessati dovranno compilare un apposito modulo, mutuato dal modello predisposto dalla Fondazione Umberto Veronesi (o altri, per esempio quello dell’associazione Luca Coscioni), in cui rendere nota la scelta “di non essere sottoposti ad alcun trattamento terapeutico o di sostegno (alimentazione o idratazione forzata)” in caso di malattia o lesione traumatica cerebrale invalidante e irreversibile.

Purché a tale decisione si sia giunti nel pieno delle proprie “facoltà mentali e in totale libertà di scelta” e a patto di aver indicato nel documento un proprio rappresentante di fiducia cui affidare l’esecuzione della volontà.

I testamenti saranno raccolti, conservati e ordinati per numero progressivo allo scopo di garantire la certezza della data di presentazione e la fonte di provenienza.

Una proposta ripeto semplice, di facile attuazione e con oneri irrisori da parte dell’amministrazione.

E passiamo ora ad un possibile modello di dichiarazione:

Io sottoscritto/a

Nome e cognome e tutti i dati ….

nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta dispongo quanto segue.

In caso di:

–  malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante

– malattia che mi costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione

chiedo di non essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico né a idratazione e alimentazione forzate e artificiali in caso di impossibilità ad alimentarmi autonomamente.

Disposizioni particolari

– autorizzo la donazione dei miei organi per trapianti – sì o no

Le presenti volontà potranno essere da me revocate o modificate in ogni momento con successiva/e dichiarazione/i.

Luogo, data e firma

Nomino quale mio rappresentante fiduciario il Signor …..

Nome e cognome e tutti i dati …..

Luogo, data e firma

Oppure si può scegliere di prendere come modello quello predisposto dall’associazione Luca Coscioni, più completo e dove dopo le disposizioni sul consenso informato, le disposizioni generali e quelle particolari e la nomina del rappresentante, c’è una parte anche per l’assistenza religiosa e le disposizioni dopo la morte.

In altre parole si tratta semplicemente di permettere ad ogni cittadino che lo ritenesse opportuno di depositare presso il Comune (che assume il semplice ruolo di sportello) il proprio testamento biologico. Il documento sarebbe stato poi archiviato, anche, telematicamente in un registro consultabile, in caso di necessità ed in tempo reale da ogni presidio ospedaliero. In questo caso, sarà necessario un coinvolgimento anche dell’azienda sanitaria.

In conclusione, i casi Welby ed Englaro hanno dimostrato che non esiste in Italia un vuoto normativo, come è stato dimostrato in un recente convegno all’Università di Trieste, ma ci sembra assurdo che per far valere i propri diritti si debba passare attraverso i tribunali con lunghi, costosi ed estenuanti iter giudiziari.

C’è la possibilità di regolamentare meglio la materia con una buona legge, che favorisca e non impedisca il testamento biologico, e la proposta che oggi è sottoposta alla Vostra attenzione può dare un segnale nella direzione giusta, nel pieno rispetto delle volontà di ognuno di noi.

Alla fine di questa illustrazione permettetemi di ringraziare quei consiglieri di centrosinistra e centrodestra che hanno deciso, su nostra sollecitazione, di presentare anche delle mozioni nella direzione della nostra petizione, ma anche quei consiglieri che hanno voluto contrapporre alla nostra una mozione diversa.

La democrazia, per noi Radicali, ha bisogno per alimentarsi anche di scontri forti e chiari, dove i cittadini se informati, possono approfondire gli argomenti e farsi un’opinione, ma soprattutto queste contrapposizioni non dividono le parti ma le uniscono nel comune intento di dare una soluzione al problema.

La vera divisione, semmai, è tra chi si impegna e chi è invece indifferente.

Ringrazio fin ora chi avrà il piacere di intervenire ed auguro a tutti buona discussione e buon voto.

Marco Gentili

Primo firmatario della petizione sul Testamento biologico

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